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Ribič je moj poklic
28 Set 2022

Alla SE di Ancarano si è parlato di pesca

Z vrnitvijo otrok v šolske klopi, so se ponovno pričele tudi delavnice »Ribič je moj poklic.« Tokrat je raziskovalna skupina z dr. Lucijo Čok za krmilom in ribičem Arturom Steffetom – Turijem obiskala OŠ Ankaran.

Un gruppo di 58 ragazzi composto da alunni della SE di Ancarano e di Crevatini ha atteso con curiosità questo workshop. Già dopo la parte introduttiva del workshop e alle tante domande che sono nate si è visto che il workshop sarebbe stata un’esperienza vivace e piena di nuove conoscenze. Con le loro domande i ragazzi hanno infatti dimostrato di esser davvero interessati alla tematica e di voler scoprire di più.

Dopo la parte teorica del workshop, dove si è parlato della Slovenia come paese marittimo, dell’aspetto della città di Capodistria nel passato e di alcune vecchie espressioni legate alla pesca e alla vita a contatto con il mare, è seguita la parte principale del workshop, ovvero la presentazione del pescatore Turi. La parte introduttiva è stata presentata da Lucija Čok, responsabile del progetto, la quale era accompagnata dalle ricercatrici Tina Čok, Urška Bratož, Irina Moira Cavaion e Anna Maria Grego. Il pescatore Arturo Steffé (per gli amici Turi) ha presentato il proprio mestiere con delle fotografie e raccontando i tanti aneddoti legati alle sue molteplici esperienze con il mare.

O edini ujeti mečarici v slovenskem morju, načinu prepoznavanja ribiških bark v preteklosti in na kakšen način ujeta sardela je najboljša; vse to in še mnogo več so učenci izvedeli od ribiča Artura Steffeta.

Navdušenje nad ribištvom iz generacije v generacijo

Le vecchie fotografie di Arturo Steffé che rievocano il passato hanno senz'altro potuto confermare la sua affermazione di “esser nato in barca”. Dando ascolto ai racconti di Arturo Steffé e guardando le sue foto di famiglia, i ragazzi hanno avuto modo di rendersi conto quanto il mestiere del pescatore sia in realtà interessante e pieno di avventure.

Il nonno di Arturo, Azeo (così lo chiamavano gli amici), e sua nonna sfamavano la loro famiglia, composta da quattro bambini, proprio grazie alla pesca. Se oggi l'espressione “pescatrice” ci sembra alquanto bizzarra, pensate a quei tempi – si tratta proprio di un'eccezione, in quanto ancora oggi è raro vedere una donna che si occupi di pesca. Ma la nonna di Arturo era proprio questo – una pescatrice che assieme suo marito si occupava di pesca: infatti, i due sono riusciti a mantenere la loro famiglia proprio grazie al guadagno ricavato dal pescato. Nel tardo pomeriggio e di notte pescavano, al mattino invece vendevano il pesce in pescheria. Questa era la realtà nella quale vivevano i nonni di Arturo Steffé, i quali hanno trasmesso questa passione per il mare anche al loro figlio Domenico – il papà di Arturo.

Quest'ultimo assieme nipote, uno dei figli di Arturo Steffé, ha aspettato e accolto a braccia aperte il gruppo di alunni delle due scuole. Dopo aver assaggiato una squisita merenda a base di baccalà, sardine impanate e filetti sottolio che anche questa volta è stata preparata dalla Trattoria Bujol di Isola, gli alunni hanno assistito ad una dimostrazione che riguardava il lancio delle reti in mare. Purtroppo, a causa del tempo autunnale piuttosto instabile, il quale può venir ben percepito anche dai pesci, non si è pescato niente. Comunque sia, sembrerebbe che i ragazzi si siano divertiti molto e senza dubbio custodiranno questo prezioso ricordo nei loro cuori per sempre.

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